Bambino indipendente: equilibrio tra supporto e autonomia

Il delicato equilibrio tra indipendenza e supporto: accompagnare il bambino delle elementari verso l’autonomia

L’ingresso alle scuole elementari rappresenta un momento cruciale nella vita di un bambino, segnando l’inizio del percorso verso l’indipendenza. Molti genitori si aspettano che, con l’inizio della scuola, i figli compiano un passo deciso verso l’autonomia. Questo è naturale e auspicabile, ma siamo davvero pronti, come genitori, ad accompagnare questo processo delicato, che inizia proprio tra i banchi delle elementari?

Spesso, osservando le dinamiche all’interno delle chat scolastiche, emerge una realtà diversa: genitori che chiedono agli insegnanti i compiti, gli orari delle lezioni, o come compilare il diario. Addirittura, molti genitori svolgono la maggior parte dei compiti al posto dei figli, creando una dinamica controproducente. Il bambino, infatti, percepisce che sono i genitori ad avere bisogno dei compiti più di lui, deresponsabilizzandosi completamente.

Proprio in questa fase, alle elementari, il bambino inizia a sviluppare la consapevolezza di essere “grande”. E quando cerca di affermare la propria indipendenza, ad esempio andando a scuola da solo, cosa fanno spesso genitori e nonni? Lo accompagnano, vanificando i suoi sforzi. A questo si aggiunge lo svolgimento dei compiti al posto suo e l’imposizione di attività extrascolastiche non scelte dal bambino. Dove sono, in questo scenario, i segnali di separazione e indipendenza? Al contrario, il controllo si intensifica e la libertà di espressione, sia in ambito scolastico che creativo, viene limitata.

Questa iper-protezione crea un effetto boomerang: arrivando alle medie, ci troviamo di fronte a un adolescente impreparato ad affrontare i compiti in autonomia. Vorrebbe iniziare a fare da solo, ma gli manca l’esperienza dell’indipendenza, soffocata dall’intervento costante di genitori e nonni.

Allora, qual è la soluzione? Eliminare completamente il controllo? Lasciarli completamente liberi? Assolutamente no. L’approccio ideale consiste nel dosare il controllo, senza limitare l’indipendenza del bambino. Aiutarlo quando chiede aiuto, non quando il suo lavoro non ci soddisfa. Prima di intervenire, è fondamentale discutere con lui l’errore, lodandolo poi per la sua comprensione. Evitiamo di tempestarlo di telefonate per sapere dove si trova, cosa ha mangiato o con chi ha giocato. Meglio concordare un orario per una sua chiamata, lodandolo per aver rispettato l’accordo. È importante discutere con lui tutte le possibili situazioni in cui potrebbe aver bisogno di chiamare.

Un altro aspetto fondamentale riguarda le amicizie. Criticare gli amici del bambino significa, indirettamente, criticare lui. Questo lo porterà a chiudersi e a non confidarsi più. Possiamo chiedere informazioni sui suoi amici, parlare del loro comportamento e poi chiedere al bambino cosa ne pensa, ascoltandolo attentamente. Il periodo della spontaneità infantile è breve, presto lascerà spazio alla riservatezza tipica dell’adolescenza. Costruiamo fin da subito un solido fondamento di fiducia e dialogo.

Affrontare la delicata fase delle elementari richiede equilibrio e sensibilità. Al Centro Studi Aeffe, comprendiamo l’importanza di un supporto personalizzato che accompagni i bambini nel loro percorso di crescita, promuovendo l’autonomia e la fiducia in se stessi. Attraverso i nostri corsi e le nostre lezioni individuali, offriamo un ambiente stimolante e un metodo di insegnamento che valorizza le potenzialità di ogni studente.

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